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venerdì 30 maggio 2014

LE IMPRESSIONI DELLA LUNA

Margot ha paura del buio. E’ terrorizzata dall’oscurità, dall’incognita del nulla. Dall’oltre. Nelle sere d’estate spalanca le finestre per catturare il bagliore dei lampioni e della luna che danza sui tetti della città. Certe sere la luna si inabissa cedendo il proscenio alle stelle, oppure si nasconde dietro grappoli di nuvole, poi riappare…uno spicchio dopo l’altro, fino a brillare come una perla d’acqua di mare.

Margot ha trascorso notti senza fine a scrutarla, mentre i minuti ticchettavano sull’involucro della mente, scivolando verso le ore. E non c’era pace. Solo il tormento del mancato riposo. L’insonnia le mordeva lo stomaco, le tirava i capelli, lacerando la sua lucidità. Avrebbe voluto sprofondare nell’oblio, spazzare via i pensieri o addirittura fare a pezzi la memoria, fonte del disagio interiore che non la lasciava vivere. Ma cos’è un essere umano senza memoria?  Solo una sagoma, un’ombra fugace.

Non c’è black-out che tenga. L’inconscio sussurra, fa tornare a galla scorie d’esistenza che avevamo rimosso, chiuse nei cassetti del passato. La luna le indicò la via: “Se vuoi salvarti, torna indietro”. La consapevolezza sarebbe stata, dunque, la chiave di volta.

Quella notte Margot sfidò le sue paure, dichiarò guerra ai demoni dello spirito. Era sopravvissuta in punta di piedi, rimanendo in silenzio, senza mai urlare. Ben presto avrebbe imparato a sputare la rabbia addomesticata nel torrente della risalita.

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